Videopoker, l’ordinanza è sospesa, ma Borghi non ci crede

L’ex sindaco pensa che l’ordinanza sia stata sospesa solo per il punto che riguarda gli orari; il legale del Bar, Silvia Muratori, invece dichiara: l’ordinanza è interamente sospesa; il Giunco.net pubblica integralmente l’atto del Tar che non lascia spazio a dubbi di interpretazione

di Annalisa Mastellone

Gavorrano – «La mia era un’ordinanza etica volta a combattere un problema sociale». All’indomani della sospensiva ordinata dal Tar su ricorso del bar Boccondivino, l’ex sindaco Massimo Borghi (foto in basso) ribadisce quanto sostenuto fin dall’emanazione del suo atto, concepito per affrontare moralmente e in maniera concreta le tante richieste d’aiuto che molte famiglie gavorranesi alle prese col vizio del gioco gli hanno fatto.

«La cosa strana – ha dichiarato l’ex primo cittadino – è che il Comune non si sia costituito in giudizio nel ricorso presentato. Cosa che di solito, in casi come questi, avviene normalmente. Per quanto riguarda la sua ultima pronuncia, il Tar ha sospeso solo il punto dell’ordinanza sindacale che limitava gli orari di apertura degli esercizi pubblici che possiedono queste macchinette, ma il resto dell’ordinanza rimane in piedi, non è sospesa. Il Tar è intervenuto sul problema degli orari, perché su questa materia si deve ricorrere al potere regolamentare, con un Regolamento comunale ad hoc, non a quello di ordinanza. Lo sapevo e l’ordinanza doveva servire per concertare norme regolamentari con le associazioni di categoria. Lo scioglimento del Consiglio comunale lo ha impedito». In attesa del processo nel merito fissato l’anno prossimo ai primi di novembre, il Tar ha condannato intanto il Comune al rimborso 1.500 euro di spese legali al Boccondivino, che chiederà inoltre di essere risarcito anche del mancato introito nei giorni in cui, unico locale pubblico del paese, ha applicato le disposizioni di Borghi. Probabilmente il Municipio, amministrato dal commissario Vincenza Filippi, non si è costituito in giudizio nel ricorso Tar perché avrà calcolato che non conveniva andare incontro ad altre spese, e attendere la pronuncia definitiva del Tribunale amministrativo nel 2011.

«L’ordinanza sindacale del 10 agosto è stata sospesa interamente – sottolinea invece Silvia Muratori (foto a sinistra), legale del Boccondivino – non nel solo punto degli orari. La recente ordinanza del Tar è chiara: accoglie la domanda cautelare e, per l’effetto sospende l’esecuzione del provvedimento impugnato, ritenendo quindi fondati i motivi del nostro ricorso, che aveva già ottenuto una prima sospensiva temporanea proprio della limitazione d’orario, perché lì c’erano secondo il Tar i motivi di urgenza, dato che la mia assistita era costretta a rimanere chiusa col bar dopo una certa ora, con relativo danno economico. Ora, è vero che si dovrà attendere la discussione nel merito il 3 novembre 2011, ma le motivazioni date dai giudici nell’accoglimento del nostro ricorso, già anticipano il merito di quella che sarà la discussione allora: Borghi non aveva i poteri per emettere quell’ordinanza in quanto esiste una legge nazionale che regola la materia. Inoltre un atto sindacale – conclude Muratori – può essere emanato per gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana, mentre invece secondo i giudici il problema sociale con cui l’ex sindaco ha motivato il suo atto non è riconosciuto tra le emergenze previste dalle norme. Norme a cui mi sono appunto appellata».

Per dare la possibilità a tutti di capire che quale sia stata la decisione del Tar pubblichiamo integralmente il testo dell’ordinanza del Tribunale Amministrativo della Toscana che è facilmente reperibile sulla rete perché è un atto pubblico: ordinanza Tar Toscana.

1 Responses to Videopoker, l’ordinanza è sospesa, ma Borghi non ci crede

  1. Elvio ha detto:

    L’ex Sindaco Massimo Borghi si arrampica sugli specchi per dimostrare che la sua ordinanza era giusta e che non è stata toccata nelle sue parti essenziali dalla sentenza del TAR; Gli consiglierei di riflettere sul fatto che se avesse dato ascolto all ex Vice Sindaco anzichè togliergli le Deleghe, forse la maggioranza non si spaccava e l’esperienza amministrativa poteva continuare, il TAR non gli avrebbe fatto fare questa brutta figura e il Comune non avrebbe dovuto pagare le spese legali e i legittimi risarcimenti ( quei soldi potevano servire per incentivare i servizi socio-sanitari per le famiglie in difficoltà per il gioco compulsivo).
    Mi viene il dubbio che l’ordinanza servisse per tutt’altro scopo e non quello dichiarato.

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