A Caldana si torna a festeggiare l’autunno

Tradizionale appuntamento con la sagra dei prodotti tipici di stagione; due week end all’insegna dell’enogastronomia: si inizia oggi e domani

Caldana – Funghi, castagne, polenta e cinghiale: tutto è pronto a Caldana per una nuova edizione della “Festa d’Autunno”. La tradizionale sagra dei prodotti tipici di stagione, organizzata dalla “Società Mutuo Soccorso” , torna anche quest’anno nei primi due fine settimana di ottobre. Si inizia questo pomeriggio per poi continuare domani e nel prossimo fine settimana.

Caldana: il centro storico con la chiesa di San Biagio, teatro della Festa d’Autunno

Tutto ruota come sempre intorno alle eccellenze enogastronomiche del nostro territorio e alle tradizioni della cultura maremmana, ma anche alla bellezza del borgo medievale di Caldana, alle sue cantine che durante i giorni della festa saranno aperte. Si tratta di veri capolavori architettonici e rappresentano uno dei tesori nascosti del paese. Scavate nella roccia, alcune si snodano come antiche gallerie per decine di metri sotto il livello del suolo, le cantine di Caldana durante la festa si trasformano in accoglienti punti ristoro e in spazi espositivi di arte e di artigianato.

Punto di forza della festa come dicevamo è il ristorante che apre per tutti i quattro giorni della manifestazione alle 18,30 e la domenica dalle 12 con la possibilità di degustare prodotti e piatti tipici da non perdere. Tra le iniziative in programma anche appuntamenti dedicati ai bambini con intrattenimento, animazione e spettacoli itineranti per le strade del centro storico. Per ulteriori informazioni o per poter consultare il programma completo della festa si può visitare il sito internet della Società di Muoto Soccorso di Caldana all’indirizzo http://mutuosoccorsocaldana.jimdo.com/

1 Responses to A Caldana si torna a festeggiare l’autunno

  1. Marco F ha detto:

    Buongiorno,

    altre notizie su san Biagio le potete trovare nel libro “Benedetta Maremma. Storia dei santi della bassa Toscana” edito dalla Sarnus.

    Cordiali saluti

    Marco Faraò

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